[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

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[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

Messaggioda Feudaltuna » giovedì 24 agosto 2017, 16:01

Le distrazioni sono una brutta bestia. E no: non sto parlando di una donna al ritorno in un porto dopo un lungo viaggio nello spazio.
Ma di quelle proprio durante il viaggio vero e proprio.
Tu e il tuo ASP explorer: il primo viaggio appena fuori dalla bolla, inesperienza ancora da vendere, pericoli ancora da riconoscere.
Viaggi spoglio: solo gli scudi perché non si sa mai di dover atterrare su qualche superficie di un burrascoso pianeta che in quel momento ti affascina più di altri. Nella incoscienza di partire ti dimentichi di montare gli heat sinker "ma tanto l'ASP regge benissimo il caldo". E non ti porti nemmeno un modulo di riparazione. Nudo, dalla tua parte solo l'abilità di pilotaggio. Dall'altra, si diceva, la distrazione e la temerarietà: no, non voglio decelerare perché ho sbagliato la velocità di puntamento di un pianeta con gli scanner puntati contro. No, non voglio fare il giro a 360°, no, non voglio modificare la rotta. Ci sto dentro, lo scanner farà il suo lavoro e io il mio, da pilota: cloche fissa sull'obiettivo... Non si vira fino all'ultimo.
E un altro pianeta è andato. La nave è intatta: ma quanti rischi? Quella virata in superdrive a così poca distanza da rischiare di entrare direttamente in atmosfera come un fuso e perdere tutto.
Stai attento, comandante, distrarsi è un attimo. Come quando ti abitui alla routine e impari a memoria le operazioni di uscita da un salto: decelera,
vira, posizionati in orbita attorno alla stella per recuperare carburante. Ma se non hai osservato i dati pre-salto? Se davanti a te ti si stagliasse una stella a neutroni? Attenzione, sempre.

Il computer gracchia... Una chiamata di emergenza: un pilota amico ha terminato il carburante. Calcolo la posizione: oltre duemila anni luce di distanza. Attimi di indecisione: cambiare rotta, mollare il giro esplorativo o fare finta di nulla? Impossibile contemplare la seconda ipotesi.
Si calcola la rotta migliore, ci si ferma per un rapido restock per avere a bordo il kit per donare la linfa vitale di ogni astronave e via.
La rotta è tranquilla. Incontri solo due interdizioni, sventate con discreta facilità. L'obiettivo è ancora un puntino lontano.
Poi l'approccio: la prima carica di carburante arriva a bersaglio... La seconda manca la mira. Fortuna che si era andati preparati con limpets a sufficienza per avere un margine di errore accettabile.
Un pilota salvato, una nave che scampa la distruzione.
Il resto è ripartire. Tornare alla rotta abbandonata e magari sperare che il computer chieda di nuovo aiuto: la compagnia è la cosa che alla fine,
nello spazio lontano dalla bolla, manca di più.
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Messaggioda Feudaltuna » mercoledì 30 agosto 2017, 11:00

Il Computer di bordo ha gracchiato ancora: "Interrompere qualsiasi attività autonoma per prestare il proprio servizio alla Da Vinci corporation".
Alla fine forse è meglio così: il giro esplorativo stava scemando verso la routine. A ragione anche: un conto è decidere di sfidare l'ignoto, un conto quello di viaggiare "comodi e rilassati" in sistemi poco al di fuori della bolla. Quelle distrazioni già citate erano sempre più dietro l'angolo.
Impostare la rotta di ritorno è stato facile, aggiungendo anche un passaggio necessario alla base del mio ingegnere preferito, Felicity Farseer. Dopo averla resa felice con una parte dei miei dati esplorativi, è riuscita addirittura a offrirmi un pasto caldo decente dopo aver mangiato solo le razioni a bordo della mia navicella. Le ho chiesto alcune modifiche al mio modulo frame shift drive. La risposta è sempre la stessa: procurati il materiale che serve e torna, sarai il benvenuto.

La partenza dal pianeta è stata un po' turbolenta: il mio ASP Explorer, Seagull, non ne voleva sapere di impostare il superdrive, si surriscaldava, scalciava come un bambino poco educato e tendente ai capricci. Forse lui non aveva voglia di tornare a casa, ma io sì.
Alla fine ho vinto io e abbiamo riportato il culo a Wood Ring.
Cose da fare:
    Missioni pro DVC
    Cercare un maledetto fuel scoop di livello superiore (sì, mi sono rotto di scaldarmi le chiappe a ogni rifornimento)
    Unire l'utile al dilettevole

Utile al dilettevole? Ma come parli, per tutte le stelle dell'Orsa maggiore... Fare soldi: una palancata di soldi, anche aiutando la DVC. E contemporaneamente trovare quei maledetti componenti per l'ingegnere di cui sopra: arsenico, dati di navigazione e un'altra amenità che solo a pensarci mi viene il vomito.

Un'altra pagina si chiude... Un'altra pagina si apre
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Messaggioda Feudaltuna » martedì 5 settembre 2017, 17:03

...
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Si sentono voci indistinte, urla, frasi non riproducibili. Poi il silenzio.

Maledetti ingegneri. Quanto tempo perso per un risultato che... Vabbè, non facciamo proprio i lamentosi del tutto: qualcosa di decente l'abbiamo tirato fuori dal cilindro ma a che prezzo! Una nave da riverniciare, il rischio di finire ammazzato addosso alla cresta di una montagna su un pianeta sconosciuto, essere sverniciato da un comandante che voleva impossessarsi dei miei modulatori chimici così faticosamente raccolti.
Mai il suono computerizzato di Wood Ring è stato più soave: "Permissione granted, pad 11". E nemmeno quell'odioso dock appena all'interno della base mi ha fatto storcere il naso. Tanto... Striscio in più o striscio in meno alle paratie esterne...
Nemmeno il tempo di rilassarsi con le ultime notizie dalla galassia, prendere qualcosa di caldo da bere ed è subito tempo di ripartire. La DVC è in grande fermento... Si annusano operazioni importanti in vista, un via vai di navi di qualunque tipo: commerciali, da esplorazione... da guerra. Qualcosa bolle in pentola, sicuramente. E lo si nota dall'insistenza con cui le alte sfere riversano parole come "senso di responsabilità, di appartenenza". E in mezzo ricordino come da queste parole devono arrivare fatti: missioni e missioni e missioni.
Poco male: un po' di routine non guasta. Mora e dintorni non sono proprio il massimo ma ci si va l'abitudine in fretta.
Ma il computer è lì, pronto a gracchiare di nuovo: "Spostarsi a Iduni, ripeto, spostarsi a Iduni".
E niente, Mora diventa già un ricordo. E se Mora quasi mi pareva decente, non oso pensare invece quanto odierà uno spazioporto con solo pad di classe M. Mi toccherà rimettere la vernice alla nave... Già lo so.
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Messaggioda Feudaltuna » venerdì 22 settembre 2017, 15:07

[si sentono suoni di sottofondo, tintinnare di bicchieri]

Amerò sempre il mio Seagull: il mio ASP X si comporta sempre bene e ti tira fuori dagli impicci. Ma... E lo dico con la voce ancora tremante che qui non ci si è ancora abituati... Pilotare un Fer de Lance è tutta un'altra cosa: reattivo, feroce, veloce, implacabile. Un falco da battaglia che lascia poche vie di scampo. La mano da pro non c'è ancora, ovviamente. E pago ancora qualche difficoltà nell'abituarmi alle differenze di salto.

Sì, beh, diciamocelo: falco in battaglia, bradipo in viaggio. Ma ci lavoreremo, per la galassia che porremmo rimedio, anche se solo l'idea di tornare dagli ingegneri mi fa venire un attacco di ulcera subitaneo. Beviamoci sopra con un po' di sano gin di Ganimede, meglio [un altro tintinnare di bicchieri si sente in sottofondo]. E non chiedetemi dove abbia trovato il gin di Ganimede dato che quel maledetto sistema SOL mi rimane ancora interdetto.
Sono a Mora, maledetta Mora. Dalla DVC gli ordini sono quelli di pattugliare e fare missioni in questo sistema che mi fa venire il sangue amaro.

Ma il lavoro è il lavoro e questo mi tocca. Le informazioni che trapelano sono scarne, ma sicuramente ci sono piani grossi che bollono in pentola.
La fibrillazione ai piani alti è percepibile anche da chi non è dotato di grande acume.

La mia nuova carretta non è ancora pronta per la guerra vera e propria, ma faccio comunque la mia parte: taglie contro i pirati, missioni di interdizione.

Un altro giorno, quando sarò meno inebriato dal gin vi racconterò anche della Delain.
Una cosa alla volta...
Una cosa alla volta...

[La trasmissione si interrompe]
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Messaggioda Feudaltuna » lunedì 25 settembre 2017, 15:14

[Registrazione vocale aperta, stand by per registrazione]

Il doppio beep del computer di bordo conferma l’apertura del nuovo log di file.
“Classificazione delta-omega-sette-due-cinque”, scandisco – per quanto possa servire rispetto a quello che sto cercando di documentare – per richiedere di criptare quanto segue.

[File criptato, autorizzazione a procedere]

risponde il computer con la sua voce maschile. “Devo ricordarmi di modificare la voce in qualcosa di più piacevole”, dico come nota a margine in forse quella che è la mia registrazione più importante da quando volo a fianco della Da Vinci corporation.
D’altronde il tempo a disposizione mi permette “distrazioni”. La rotta di andata e ritorno da Mora verso il quartier generale della Farseer per cercare di rendere più performante il mio FDL, denominato “Duckshund” mi concede, tra un’interdizione e un’altra (sto ancora pagando il prezzo del mio pledge alla Duval), di concentrarmi su quello che mi assilla maggiormente in questi giorni: riuscire a comprendere cosa stia accadendo di “grosso” nei sistemi confinanti al nostro.
“È un duro lavoro ma qualcosa dovrà uscirne”. Continuo a parlare tra me e me anche se so che il tutto rientrerà nella registrazione criptata che ho approntato. Sullo schermo principale del computer appaiono numerosi script di documenti faticosamente intercettati e che faticosamente proprio il computer sta cercando di rendere chiari attraverso un algoritmo che me li riproponga in ordine cronologico. La plancia di comando è disseminata di micro-pad dati: “Accidenti – esclamo in un momento di sconforto mentre salto in un altro sistema indicato come ostile – anche tutti questi file dovranno essere elaborati dal computer”. Rimugino, sovrappongo date, nomi, documenti parziali e corrotti… Succedono queste cose quando si prova a reperire informazioni di intelligence: “Ma farti i cazzi tuoi? – prorompo in una esclamazione degna della poca aplomb che mi è rimasta mentre siamo solo a un terzo dei salti per la mia destinazione – già ci si mette la mia nave tartaruga rispetto all’explorer. E intanto tu ficchi il naso anche dove non dovresti!”.
Analizzo ancora i dati, cerco di trarne spunti, conclusioni, il mio cervello è caldo nemmeno fosse il mio fuel scoop alle prese con il rifornimento su una nana bianca di classe K.
“Ventinove sistemi controllati, presente in 33 – snocciolo dati nemmeno fossi un contabile – 49 stazioni controllate, home system a Wolf 1230”. E via con altri numeri… Quanti piloti, quante navi, alleanze… “Una corporazione di questo tipo – ragiono – non si crea e non si espande dal nulla”. E non acquisisce sistemi solo con azioni di guerra, per quanto importanti. L’adagio si conosce: “Non c’è guerra senza azioni di spionaggio”.
E torniamo al punto di origine. “C’è troppo fibrillazione: gli ordini cambiano di continuo, guerre che scoppiano, sistemi da pattugliare, nemici invisibili ai sensori ma che ci ostacolano”, serve chiarezza. Chiarezza per me stesso, chiarezza per capire quanto ancora mi sfugge. La divisione di intelligence della Da Vinci non si nasconde come sede distaccata delle operazioni speciali, ma sicuramente nasconde bene le sue tracce. I log sono frammentari, classificati, di difficile accesso: “Eccone un altro – ‘First diplomatic contact’ – esclamo – due anni fa da adesso, firmato [classified] DaVinci strategic Executive office”. Preistoria della fazione: dal documento si evince che la DaVinci non era ancora indipendente, ma controllava alcuni sistemi per la fazione [classified]. Il log si riferisce a un contatto diplomatico con un’altra fazione, la Hu.. [classified], viene chiesto un atto di non belligeranza reciproco e di non considerare eventuali navi della DVC come potenziali nemiche seppur alleate con qualche power play non in linea con il credo della fazione a cui si chiede conto. “Interessante – mormoro ancora – diplomazia di facciata e attività di sabotaggio allo stesso tempo”. Dopotutto sono riuscito a entrare in possesso di frammenti di comunicazioni con i vertici, attuali questa volta. Si citano incursioni, atti ostili all’etica dominante nei sistemi, destabilizzazioni in corso”. Sottili trame degne di una spy story ben più profonda rispetto a semplici “atti diplomatici”. Se la DVSeo si nasconde bene, sono i log delle fazioni nemiche a parlare: è sempre di due anni fa un log parzialmente decriptato o corrotto in cui si evince di come nel sistema Anandini ci fossero grossi guai con la DVC. “Keep pushing to counter last minute sniping by DaVinci Corp”: non credo serva il disegnino con la spiegazione.


[Warning, heat temperature critical]

Un allarme sonoro mi distoglie per un attimo dalla ricerca. Il tempo di una repentina cabrata e il mio Duckshund è tornato fresco come una luna ghiacciata di Giove.
“Chiamata alle armi – leggo da un altro log, sempre vecchio di due anni – al uto [classified] pilots sono richiesti per controbilanciare l’espansione di [classified name] DVC corp”. E il sistema che ricorre è ancora quello di Anandini.
Sono altri i log che permettono di comprendere come, in talune occasioni, la DVC abbia agito in un modo, ma parlato in un altro: “Mostriamo alla DVC che non tolleriamo tattiche di estorsione”. “Sono con voi, ora che ho visto il loro vero colore”. Diamine, vero colore: volta gabbana? O più semplicemente fini operazioni diplomatiche di facciata con grande dispendio di risorse di intelligence dietro? “Propendo per la seconda”, mi rispondo da solo mentre sono a metà del mio viaggio verso Deciat.
E il canale diplomatico? Oh, esiste, eccome se esiste, ma non riesco ad accedervi: si trova in una sottosezione del mainframe della DVC ad accesso regolamentato… Nemmeno a dirlo: non ho le autorizzazioni necessarie. “… Denied, access denied”, ci provo anche ora, ma niente da fare: la voce gracchiante del mio computer di bordo ammonisce quanto basta per non andare oltre.
I log citano anche un Da Vinci Safe Space. Il DSS altro non è che una zona di volo libero a patto di non offendere con azioni contrarie la DVC. La DSS sarebbe il frutto di un accordo di pace contro potenze di powerplay. Il messaggio è contenuto in un’altra missiva diplomatica, più recente questa volta e rivolta a tutti i CMDR in ascolto. È firmata [classified], diplomatic admiral of DaVinci Strategic Executive office. Seguono svariati messaggi diplomatici da parte di fazioni avversarie.
La tecnica, azzardo, mi pare assodata: bastone e carota, e ancora bastone e carota. Alcune fazioni sono diventate alleate dopo aver subìto batoste imbarazzanti in guerra. Altre hanno ceduto dietro a “pressioni” non proprio diplomatiche. “Così si crea un territorio esteso, cazzo!”. Sbotto così, in parte ammirato in parte impaurito dalla potenza di fuoco silente della corporazione a cui sono legato. Divide et impera, diceva un antico adagio terrestre. “E fallo in silenzio”, aggiungo io.
E non è solo questo: alcuni log parlano di test avanzati su armamenti “tritura cazzi”, altri di ricognizioni esplorative verso specie aliene non ancora meglio identificate ma i cui echi recenti si sentono nei rapporti planetari Galnet.
Proseguo il mio viaggio, atterro a Deciat ma la mia mente è ancora scossa da quanto sentito… “È solo la punta dell’iceberg” mi dico prima di chiudere la trasmissione.
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Messaggioda Feudaltuna » venerdì 29 settembre 2017, 16:27

[Computer, attivare canale registrazione criptato, autorizzazione XXXX]

Fedele e rapido, il computer di bordo conferma l’avvio della registrazione criptata.
“Questa è grossa, davvero grossa”, esclamo mentre cerco ancora di calmarmi mentre mi sono letteralmente rifugiato in una stazione ancora in costruzione all’interno del sistema Maia.
Dopotutto ne avevo sentito parlare, avevo anche decriptato qualche comunicazione dell’ineffabile DVSEO su questi fantomatici alieni chiamati Thargoid… Ma “cazzo, cazzo cazzo” prorompo di nuovo “un conto è sentirne parlare un conto è sentire i loro colpi addosso, e che colpi!”. Certo, dico tra me e me, “anche tu sei andato a cercartela, mai rimanere in cuccetta tranquillo”. In effetti nessuno mi aveva detto o chiesto di inoltrarmi, riprendendo i comandi del mio Asp “Seagull” verso Maia e il limitrofo sistema di Pleiades IR-W D1 55. Ma la curiosità era troppo per essere sedata.

[Comandante, i sensori rilevano un USS diverso dal solito]

“Esplicitare ‘diverso dal solito’”, replico all’avviso vocale del computer di bordo

[Non human]

“Ripetere”

[NON HUMAN]

Uno qualunque si sarebbe già dileguato, saltando a tot anni luce di distanza. Invece no, viro deciso verso il segnale, rallento quel giusto per indirizzarmi verso le coordinate e boom: sono fuori dalla curvatura. Lo spettacolo che mi ritrovo davanti è a dir poco raccapricciante: carcasse di navi distrutte con detriti sparsi ovunque… Mi tappo le orecchie: un suono assordante irrompe nel mio cockpit, le letture dei sensori vanno totalmente fuori scala

[system error, unable to scan]

“Stai zitto”, rispondo secco al computer mentre cerco di spegnere gli allarmi luminosi. Davanti a me una nave aliena, Thargoid, un disco a tot punte con attorno una miriade di piccoli oggetti non identificabili: “Sonde? Armi? Sistemi di difesa?”. Poco importa, anzi importerebbe se non fosse che dopo un giro a distanza di sicurezza attorno alla “Cosa” mi ritrovo tutto di un colpo senza scudi e con la corazza abbassata al 50%. “Cosa cazzo mi ha colpito?? Cosa??”, esclamo mentre imposto la propulsione al massimo e cerco di allontanarmi dalla “Cosa”. Certo gli scudi dell’ASP non sono il massimo dell’efficienza ma nemmeno da scendere a zero e all’unisono ritrovarmi con danni a tutti i sistemi.
Scappo, imposto una rotta di superdrive a caso e salto. “Sono intero”, continuo a ripetermi mentre torno verso Maia, alla ricerca di una stazione dove poter effettuare le riparazioni d’urgenza necessarie.
“La DVSEO”, mi dico “devo contattarli”, dico ancora anche se probabilmente loro avranno già trovato un sistema per contrastare la “Cosa” e sapranno già tutto.

“Computer, inviare la telemetria”… Mi interrompo: “A chi, brutto coglione, che non sia nemmeno chi siano”.

In realtà un barlume di conoscenza inizio ad averlo. Non sono rimasto con le mani in mano e ho continuato a scansionare e decriptare file corrotti che avevano perso parte dell’integrità e del sistema di criptaggio.
Non sono grandi informazioni, ma aiutano a mettere insieme il puzzle. “Gladio…” È il nome di una nave di un comandante che ricorre spesso, probabilmente, anzi, sicuramente un pezzo grosso della DVSEO. Non oso nemmeno inserire il suo nome per il timore di rappresaglie. “Fermati finché sei in tempo”, è più il mio inconscio a parlare, io sto già premendo tasti per memorizzare i dati raccolti. “Prova di volo spectre-01”. Pare si tratti di test su tecnologie stealth all’avanguardia su un modello da combattimento, classe Vulture. La località dei test è in un hangar segreto, si legge solo una parte del nome: “Elder [decryption error]”. La nave pare avere una bassa impronta termica da cui poi sarebbero stati ricavati armamenti speciali, nomi in codice (anche questi parzialmente decriptati) “Tho…” e “Epi…”.
La DVSEO si è mossa su diversi fronti, quando ancora la DVC altro non era che il braccio mercenario armato di tale Dynamic Industries, base operativa a Wolf 1230: “Guarda caso l’home system attuale della DVC”, rimugino. Intrighi e contatti con la Federazione, spie che si muovono da e per Guidoni Dock, navi contrabbandate e consegnate allo stesso comandante per missioni sotto copertura. Guerra territoriali che riportano vittorie ad Anandini…
Poi un grosso avvenimento: “Ora siete un gruppo di fuoco splendente”, recita un messaggio decriptato in parte. Immagino si riferisca alla DVC, mentre si parla di un danno importante arrecato a una delle potenze imperiali che imperversano nei sistemi. Subito dopo la situazione si fa di difficile lettura: “Maledetti file con password”, esclamo mentre non demordo. “Operazione tabula rasa”, cose grosse: i pesci grossi vogliono fare i pesci piccoli prima che crescano troppo. La DVSEO prima aveva trovato anche fonti di introiti milionarie attraverso sistemi di commercio illegale in sistemi remoti come Sothis e Fehu, grazie a una rete creata da una corporazione il cui nome non è completo: Sir [data missed] e qualcosa.
Sento echi di screzi interni: l’intelligence non sempre (quasi mai) lavora in modo pulito e con modalità riconosciute da tutti. “Nostra signora dei misteri”… Un ‘altro nome in codice, una nave? Un quartier generale? Entrambe le cose?

È tempo di andare… Le riparazioni sono ultimate. Ho lasciato un messaggio criptato a banda stretta indirizzato ai piani alti della DVC, oggetto: Thargoid. Qualcuno di dovere saprà cosa farne. Lo spero vivamente. E io? Rimango in attesa, ancora scosso dall’incontro…
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Messaggioda Feudaltuna » martedì 3 ottobre 2017, 15:26

[Computer, avviare registrazione criptata, autorizzazione XXXX]

Ascolto i beep di conferma dell’avvio della registrazione criptata: un suono ormai familiare per le mie orecchie, l’ennesimo diario di bordo mentre mi trovo forzatamente bloccato nel sistema di Mora per alcune (ennesime) riparazioni a Dachshund.

Sono a bordo della mia nave, la mia seconda casa ormai. Certo, la base stellare di Mora non è malaccio, ma non è tempo di distrazioni. Non lo è proprio, quindi di scendere non se ne parla: niente bar, niente ragazze facili nella mia agenda, niente alcol.
Ripeto il comando per verificare qualche comunicazione in ingresso su qualsiasi frequenza disponibile, ma niente: “Nessuna risposta, porca miseria!”. Il riferimento è all’invio di quelle benedette telemetrie sul mio primo incontro con una nave Thargoid: “Niente [sbatto i pugni sulla console, tanto danno in più o in meno ormai poco conta], non mi calcolano di striscio”.

Facile, anzi più che probabile: le mie informazioni non sono di alcun aiuto. Intanto io sono qui a leccarmi le ferite.

Sì, mi sto sporcando le mani… Di sangue! Sì, sono finiti i tempi in cui facevo missioni passeggeri, trasportando beoti verso punti di interesse sparsi poco al di fuori della bolla. Gente piena di soldi che si eccita per vedere una nebulosa o un pianeta con gli anelli. Se solo sapessero quanto fascino c’è nella galassia e quanto marcio c’è, forse non vorrebbero più nemmeno farli questi viaggi. Marcio, quel marcio di cui mi sono macchiato pure io. Marcio pro-corporazione, si intenda, ma sempre marcio è. “Come ti sentiresti se ti buttassero giù senza un motivo apparente assieme al tuo carico di materiale?”. Alla domanda scrollo con forza la testa, scaccio brutti pensieri: “Lo sto facendo per la causa”, mi ripeto, “LA CAUSA”, quella che mi fa abbattere mercantili perché “gli ordini sono quelli”. E le mie mani si sporcano di sangue, mentre i miei record giudiziari si sporcano di taglie. E il colmo è che al momento la più consistente sia proprio quella che la Da Vinci corp. mi ha messo sulla testa.

“Latitante e assassino, assassino di innocenti cargo type 7, colpevoli solo di trovarsi sulla mia rotta di intercettazione”, sorrido: un sorriso amaro accompagnato da un sospiro e dalla bevuta (unico sgarro alla regola no alcol) di un sorso di gin di Ganimede. Ecco il motivo del mio riposo forzato in stazione: se ti sporchi le mani di sangue, rischi che anche la tua nave si ferisca. E così è stato: niente di irreparabile, per carità. Il mio Dachshund ha la pelle dura “e chi la scalfisce”, rido ora, pensando a come un type 7 avesse deciso di rispondere al fuoco dei miei laser: “Poveri illusi”, di uscirne vivi. Sedici navi abbattute, S-E-D-I-C-I- e chissà quanti effetti collaterali: non solo vite umane, ma effetti sul sistema, destabilizzazioni… Cose più grandi di me, forse non più così più grandi di me.

[Computer, aprire canale di comunicazione criptato, banda stretta, autorizzazione XXXX]

A chiunque della sezione DVSEO… “ [Computer, cancellare e riformulare come segue]. “Al comandante @Asamith, ammiraglio in forza alla Da Vinci corpormai il dato è tratto, penso mentre detto al computer uno dei messaggi più critici della mia vita e i sudori freddi scendono copiosi dalla mia fronteHo pensato di ricattarladico fuori dai denti per le informazioni compromettenti su di lei in mio possesso. Si fidi: le ho, non parlo a vanveraun brivido mi corre lungo la colonna vertebrale – Ma probabilmente, facendolo, sarei già morto in questo momento senza ancora saperlo. Ricattarla per cosa poi? Preferisco consegnare le mie informazioni affinché le bruci, le cancelli, ci faccia quello che vuole e per dirle che se io, povero pilota qualunque ma curioso di quanto mi circonda, sono riuscito con relativa facilità a mettere mano a documenti scottanti, allora forse la sua leggenda non è così leggendaria”.

[Computer, pausa]

Sì, del comandante Asamith si sente parlare ovviamente, ma solo per le sue gesta che gettano lustro sulla sua persona e per la DVC, ma del sangue, dei sacrifici, dei complotti, di navi spia quartier generali ovviamente nei log non c’è traccia. Come dovrebbe essere dopotutto. “O ti fucilano seduta stante o ti fanno esplodere appena rimetti piedi nella tua astronave”, mi dico prima di riattivare la registrazione del messaggio”.

[Computer, ripartire dall’ultima pausa]

Ammiraglio @Asamith, sarò franco: quello che c’è lì fuori non mi interessa più, le mie mani non saranno sporche come le sue, ma sono certo di poter essere più d’aiuto alla causa di quanto non lo sia adesso. Corro il rischio di finire stecchito, per mano sua probabilmente? Certo, ne sono consapevole. Ma l’unico modo per cercare un contatto era quello di scavare su di lei, sulla DVSEO e su quel diavolo che fate per espandervi e tessere rapporti. L’altro modo forse sarebbe stato quello di portarle un Thargoid vivo e in carne e ossa, ma chissà diavolo che non abbia già provveduto da solo. Solo così avrei potuto incuriosirla, o forse farla incazzare così tanto da farla uscire allo scoperto, costi quello che costi (per me).
Se non mi risponderà proseguo imperterritonon ci sarà seguito da parte mia [una lunga pausa prima delle parole successive] No, che cazzo: scaverò ancora più a fondo su di lei, fino a scoprire quali donne si è scopato e in quali bordelli della galassia, compresa quella spia di cui tanto era preoccupato. Sì, quella.
Non mi scomodo a dirle come mi potrà trovare o contattare: senza ‘probabilmente’, lo saprà già.
Firmato: cmdr @Feudaltuna”.


[Computer, chiudere comunicazione e inviare il messaggio, priorità assoluta, come da indicazioni]


Ora sono morto, forse. O vivo più che mai, forse. O entrambe le cose. Solo il tempo lo dirà: “Cazzo che scarica di adrenalina” esclamo mentre mi asciugo alla buona il sudore dalla fronte.
Non resta che attendere…
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[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

Messaggioda Feudaltuna » venerdì 6 ottobre 2017, 14:06

[Computer, avviare registrazione criptata, autorizzazione XXX]

Sono ancora vivo, a meno di smentite degli ultimi secondi. E sono in missione... Se di missione si può parlare, perlomeno parlando dei canoni di una missione normale. Perché questa pare non averne alcuno.
Un passo indietro: due giorni fa, Ambra [così ho deciso finalmente di chiamare la voce del mio computer di bordo] mi avvisa di un messaggio in entrata mentre stavo facendo un giro di ricognizione.

[Messaggio in arrivo, mittente ignoto]


"Ripetere", mi limito a dire pensando a un errore di Ambra.
Ma la sua voce è laconica:

[Messaggio in arrivo, mittente ignoto]


"Aprire e visualizzare a schermo", dico ad Ambra mentre rallento per non distrarmi troppo.

[Messaggio di solo testo]

"Aprire e visualizzare", mamma mia quanto mi fanno spazientire ancora le AI a volte.

Comandante Feudaltuna, le è fatta richiesta immediata di portarsi alle coordinate [compaiono una serie di codici cifrati] e di ingaggiare - a sua completa discrezione - tutte le navi che incontra, ricercate, appartenenti alla fazione [altra cifratura in codice]. Priorità assoluta --- ripeto: priorità assoluta.


Rimango perplesso: inutile dire che il tentativo di risalire al mittente della comunicazione mi è stato impossibile. Se il tutto fosse accaduto qualche settimana fa, probabilmente avrei cestinato il messaggio e avrei proseguito per la mia strada. Ma dopo il messaggio inviato pochi giorni fa, nulla è più da lasciare al caso.
"La fazione da abbattere è antagonista della Da Vinci Corp.", rimugino "e abbattere navi wanted non crea problemi a me in quanto a taglie, né tantomeno alla mia fazione, al contrario", rimugino ancora nel mentre prendo una decisione. "Ha senso", concludo.

"Ambra, inserire rotta di intercettazione con le coordinate ricevute, avviare l'iper jump quando pronti".

[Quando vuole, capitano]

E in un batter d'occhio io e il mio Dachshund siamo a destinazione. "Sensori al massimo, Ambra", voglio vederci chiaro prima di aprire il fuoco in un'area già sotto il completo controllo della DVC.

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[Rilevo numerosi cargo minerari, vascelli della security e navi non identificate a una prima scansione]
"Scansione per navi della fazione [cifratura]"

[Contatti multipli], risponde Ambra

Il conteggio per ora parla di 25 navi abbattute. Devo dire con estrema facilità, d'altronde da una zona di estrazione [low level] non si ci può aspettare tanta resistenza. Nemmeno un imperial clipper mi ha dato filo da torcere, nemmeno quel briciolo di soddisfazione, quel brivido per dire "ti ho fottuto, stronzo". Ma dopo gli accadimenti dei giorni passati, quei wetwork effettuati, forse è meglio così. Sulla mia ala, all'improvviso, noto il contatto di tale comandante @EL DOGE: si identifica giusto qualche attimo prima che apra il fuoco contro di lui come aspirante cadetto della DVC. Ho poco tempo per i convenevoli, mi fido e gli permetto di aggregarsi con il suo Viper e gli comunico chi ingaggiare, tacendo sulle reali motivazioni del gesto.
Non ho ancora ricevuto indicazioni contrarie, quindi la mia routine sarà quella di abbattere pirati dello spazio in un sistema vicinissimo alle nostre zone operative standard. "Chissà se poi qualche altra comunicazione arriverà", mi ripeto mentre gli hardpoint si aprono e inizio a martellare un'altra nave...


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[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

Messaggioda Asamith » sabato 7 ottobre 2017, 16:11

Yukoukha
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<< Fritzgerald!! ma hai letto sta cosa?! >>

<< Certo signore.. >>

<< Embhè? chi è questo tipo? cosa diavolo vuole? >>

<< Potrebbe essere alla ricerca di un modo originale di suicidarsi, o prova semplicemente ad attirare la sua attenzione.. >>

<< Eh?! Cosa è una sorta di confitto irrisolto con la figura paterna? >>

<< Sono compiaciuto dal fatto che si sia posto la questione e non abbia già mandato qualcuno ad ucciderlo >>

<< Vorrei avvisare @FBO80.. uno dei suoi che mi minaccia... ma poi.. cosa è andato scavando?! >>

<< Oggettivamente niente di rilevante, nulla che non ci ha fatto comodo mettere in giro a tempo debito.. l'idea dell'Asamith diplomatico dal sorriso amichevole mentre tutt'attorno si parlava di quanto fosse un sanguinario senza scrupoli ci ha fatto comodo.. >>

<< Un minimo di teatralità occorre certe volte >>

<< Si la parte del diplomatico amichevole le è riuscita bene signore >>

<< uhm? >>

<< Ad ogni modo, ha in mente qualcosa in particolare per il signorino qui? >>

<< Sarei curioso di capire dove vorrebbe andare a parare... in realtà non ho capito cosa vuole .. ne chi è.. ne di cosa è in grado ..>>

<< Morte violenta o naturale? >>

<< Ma no aspetta.. fammici pensare.. abbiamo ancora quei DB stealth ? >>

<< Morte violenta quindi. Certo che li abbiamo ancora... abbiamo quelli, i courier superleggeri, le assault ship corazzate, i cobra posa mine, i fer de lance torpedinieri, i DBX da esplorazione oscenamente armate etc.. abbiamo tutto signore, tanto abbastanza che se non fosse per le sue dubbie connivenze con metà della galassia e la paura dell'altra metà delle connivenze di cui sopra l'avrebbero incriminata e condannata per assembramento illegale di flotta da guerra molto tempo fa! >>

<< Esagerato! Patreus ha una flotta molto più grande della mia! >>

<< Patreus è un fedele suddito e ministro di sua maestà l'imperatrice, lei è l'imprescrutabile e scarsamente empatico capo di un servizio segreto privato che fa capolino in ogni attività degna di nota si faccia in giro, nonchè il sospettato numero uno di una serie infinita di azioni illegali.. >>

<< Ma è @Frigna the Hutt a riconoscerti un bonus sullo stipendio per ogni offesa che mi fai? >>

<< No signore, mi paga lei per conoscere informazioni veritiere.. >>

<< mhm.. e poi dicono che sono malvagio .. ad ogni modo se dovessero incriminarci almeno saremo in compagnia .. >>

<< Se dovessero incriminarLA prontamente riferirò di essere stato oggetto di ricatto da parte ed esser stato costretto a lavorare per lei, e confesserò tutte le azioni ingomignose nelle quali mi ha coinvolto >>

<< Ma tu veramente mi vuoi bene eh? >>

<< No signore, nemmeno un po'..Comunque faccio mitragliare questo @Feudaltuna? >>

<< No no.. niente uccisioni.. diavolo fosse solo per rispetto a @FBO80 ... fallo intercettare, una sola nave, e vediamo come se la cava... caso limite, fallo lasciare alla deriva, ma assicurati che qualcuno lo trovi.. VIsto che vuole giocare con me.. accontentiamolo.. >>
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[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

Messaggioda Feudaltuna » mercoledì 11 ottobre 2017, 15:49

Ambra, avviare registrazione

[Buongiorno comandante, registrazione avviata]

"Il silenzio..." Mi ripeto da un po' di giorni. Quelli che sono passati dalla mia diretta presa di posizione nei confronti di @Asamith, lo sfuggente capo della DVSEO. Al messaggio inviato non si è mossa una foglia... Non una risposta, non un segnale radio: il nulla. "Non so se essere preoccupato o cosa..." In realtà lo so. E sono preoccupato come non mai. Il messaggio sarà stato sicuramente ricevuto, ovvio. E allora? "Sei un dead man walking", mi dico. "Goditi i tuoi ultimi giorni di vita come se fossero i primi". Esagerato! O no? "Sarà incazzato come una iena"; "non gliene fotte un cazzo". Pensieri in libertà quelli che mi attanagliano mentre la mia routine da pilota prosegue se non altro in modo abbastanza tranquillo. Archiviata, per ora, la pratica assassina contro la fazione che mi era stato chiesto di targettizare, sono tornato a fare missioni di base nei sistemi che la DVC vuole mettere sotto il suo controllo. Se non fosse che, durante una serie di missioni di trading data, tediose missioni di trading data, la mia Ambra inizia ad avvisarmi di qualcosa di inconsueto.

[Comandante, rilevo una serie di messaggi multipli provenire da diversi contatti]

"Visualizzare", mi limito a dire.

Sullo schermo appaiono messaggi da parte dei comandanti @Odinn Man, @kobeporto e @FRANKS_ITA:

Chiediamo un punto di rendez-vous, comandante Feudaltuna. Se non si trova troppo distante ci farebbe piacere un contatto all'interno della no fire zone di Wood Ring


I testi sono identici. "Bene - mi dico - o si tratta di un'imboscata o improvvisamente sono diventato più famoso di quello che pensassi". O magari la notorietà deriva dalle taglie che fino a pochi giorni prima dormivano sulla mia testa.

"Ambra, identifica i numeri di codice delle navi e i modelli".

...
...
...

[Seriali nr xx xx xx, ASP Explorer, Vulture, Fer de Lance]

"Un bel comitato di benvenuto", mi dico, "fatto salvo per l'ASP", almeno che non abbia qualche diavoleria alla DVSEO dentro.

"Ambra, tracciare la rotta per Wood Ring".

Le coordinate appaiono sul mio HUD, il resto sono due balzi e il mio arrivo a Wood Ring. Nel mentre avevo indagato ancora un poco sui miei interlocutori: tutti e tre appartenenti alla DVC: "Non che mi rincuori più di tanto", mi dico sogghignando, "Alea iacta est".

Nemmeno il tempo di arrivare a pochi chilometri di distanza da loro ed ecco che mi arrivano, triplici richieste di unirmi in wing con loro.
Ambra mi avvisa di altri messaggi in arrivo:
Salve, comandante Feudaltuna, siamo in attesa di ordini. Indichi delle coordinate siamo con lei.


Attendo qualche istante prima di rispondere: "Questi mi vogliono fare secchi appena usciti dalla no fire zone", mi ripeto, ma vediamo fin dove vogliono arrivare, se questo fosse stato il caso.

"Abrog, zona mineraria ad alta intensità", comunico con un messaggio diretto ai tre, prima di attivare anche un canale audio dedicato e sempre attivo: "Seguitemi, comandanti, andiamo a caccia di cattivi - spiego - Comandante @Odinn Man, lei con quell'ASP ben poco adatto agli scontri, rischia la pelle, l'avviso. Forse è il caso di prendere un po' la mano in un sistema meno intenso... Deviazione prima di una Low RES per iniziare".

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In formazione serrata entriamo nel sistema minerario, io capofila dell'ala, alla mia sinistra il secondo Fer de Lance di @FRANKS_ITA, il vulture di @kobeporto alla mia destra, leggermente dietro e a chiudere la fila l'ASP.

Gli ingaggi procedono bene: iniziamo da pesci piccoli, roba da pochi colpi e via: qualche Eagle, alcuni Viper. Poi è la volta di un imperial clipper: "Puntate alla power plant", do indicazioni in tal senso, evitiamo rischi inutili. Inutile riferire che nella mia wing sento sospiri strani, come a dire "cosa diavolo significa puntare alla power plant". Soprassedo, sospirando appena a mia volta. E anche l'imperial Clipper è storia: si registrano solo lievi danni alla Hull dell'ASP, più che altro causati da una involontaria collisione ad alta velocità tra l'altro FDL e l'ASP stesso. Risultato? Scudi giù del tutto per l'ASP e una bella sverniciata dura di corazza. Niente a cui non si possa rimediare.

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La mia compagnia improvvisata si comporta bene. Al termine degli scontri mi complimento brevemente e saluto con un laconico e secco "alla prossima volta - dico - fate i bravi e chi non è adatto al combattimento si rinforzi".

Devo pensare a un nome per questa Wing, nel caso voglia davvero averci ancora a che fare.
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