[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

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Messaggioda Feudaltuna » lunedì 8 gennaio 2018, 12:54

"Ambra, manda un messaggio di benvenuto a [nome in codice] Pink Panther, digli che ci deve un sano boccale di birra come neo arrivato"

[Pink Panther, comandante?]

"Maledizione, devo sempre aggiornarti su tutto, Ambra". Le dico mentre digito rapidamente i comandi con i nuovi nomi in codice: "Ora sai cosa fare".

[Affermativo, comandante]

"Ambra?"

[Sì, comandante]

"Imposta la rotta verso Wolf 1230, al momento si torna casa". Dopotutto ero in giro da parecchio tempo: ordinaria amministrazione - perlopiù - qualche giro su alcuni satelliti con il rover alla ricerca di materiali e minerali rari... Il tutto finalizzato al primo obiettivo completato con successo: rendere il mio Duckshund una macchina da morte istantanea. "Grazie Todd, a buon rendere", mi limito a stringere la mano all'ingegnere che ha portato a un livello superiore "Lucky", il mio fedele multi-cannon.
Ma la strada da fare è ancora molta e il tempo sempre dannatamente poco.

[Comandante, ricevo varie comunicazioni in entrata]

"Visualizzala"

Comandante, segnaliamo la presenza di navi type 10 in uno dei nostri sistemi, attendiamo istruzioni"


È il comandante @Chester-fede a parlare: un bravo ragazzo, sempre attento agli spostamenti di navi e comandanti potenzialmente pericolosi nei nostri sistemi. "Roger, comandante, attenda istruzioni e monitori la situazione".

Comandante, alcune note piacevoli: registriamo l'ingresso di nuovi aspiranti alla squadriglia Nibbio, necessitano di fare rapporto con lei. Ah, una nota dolente: ha presente quel comandante un po' troppo chiacchierone e inesperto? Ecco... da ora è nelle nostre fila...


"Siano dannati gli dei della galassia, tutti assieme in un colpo solo". Urlo così forte che quasi destabilizzo la rotta del mio Duckshund durante il viaggio di rientro in bolla DVC. "Ricevuto, comandante @Light.extinguished, ho capito a chi si riferisce, mantenga un profilo basso per ora. Lo assista, lo affido alle sue premure, assieme al comandante @Keldaronxzy". Tradotto: gli dovranno fare da chioccia, fino a che non si potrà fare di meglio... Si intende.

[Siamo a metà distanza dalle coordinate di arrivo a Wolf 1230, signore]

"Grazie Ambra, predisponi le operazioni necessarie per l'attracco a Guidoni e cerca informazioni per finalizzare un incontro con l'ammiraglio @Asamith". So che sarà impossibile, ma ho informazioni da condividere con una persona fidata.
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Messaggioda Feudaltuna » martedì 9 gennaio 2018, 20:46

Sistema Aurus - nave Duckshund - in missione

“Come? Una convocazione da parte dell’ammiraglio @Sawyer nel bel mezzo di un conflitto?”.
Avevo appena letto il messaggio criptato che Ambra mi aveva inserito nel display di bordo e ancora non ci credevo. Non che fossi del tutto tranquillo: non capita tutti i giorni di ricevere convocazioni dai piani alti.
“Ambra, invia messaggio di risposta criptato”

[procedo, comandante]

All”ammiraglio @Sawyer:

“Ammiraglio, sono impegnato ad Aurus nel conflitto, ma effettuerò una deviazione all’orario concordato”

Intanto è tempo di distruggere altre navi...

“Ambra, invia una comunicazione all’ammiraglio @Asamith, criptazione massima, due parole: convocato, sawjer”.
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Messaggioda Feudaltuna » martedì 16 gennaio 2018, 11:34

Sistema Wood Ring - Satcher Dock

L'incontro con l'ammiraglio @Sawyer - in verità molto breve - mi aveva lasciato abbastanza interdetto. Stavo camminando lentamente verso il dock in cui avevo lasciato parcheggiato il mio Seagull: non ero arrivato con il DucksHund, anche se un ingresso con un Fer De Lance sarebbe stato più confacente alla figura di un pilota da combattimento ACI, ma avevo scelto un profilo più basso. Comunque non capita tutti i giorni di essere convocato da un ammiraglio della DVC. Per la precisione era la prima volta e la tensione, seppur ben celata sotto le cicatrici del mio viso, era palpabile.
"Ambra - mi interfaccio con il mio computer di bordo mentre mi muovo ancora nei corridoi dell'area amministrativa di Satcher - check completo pre-decollo, inserisci la rotta per Hiranyaksha: dobbiamo andare a recuperare DucksHund e spostarci da lì"-

[Affermativo, comandante]

La risposta giungeva puntuale, come puntuali rimanevano i miei pensieri su quella missione appena assegnatami: "Pattugliare Mora... - rimugino tra me e me mentre incrocio figure indistinte e non conosciute all'interno della stazione, apparizioni fugaci non degne nemmeno di un ricordo - Serviva un incontro personale con un ammiraglio per una richiesta del genere?" Scuoto la testa, perplesso e immerso nei miei pensieri. Vero: gli ultimi avvenimenti, quello sdoppiamento delle mie attività, quella ricerca di informazioni che poi mi aveva portato all'incontro con l'anima bianco e nera della corporazione, l'ammiraglio @Asamith, mi aveva reso molto più guardingo. "Sei al limite della paranoia - mi dico ancora tra me e me - ma è pur vero che non possono essere tutte coincidenze". Rientro nel mio Asp Explorer, salutando con un breve gesto della mano l'addetto al dock.

"Ambra, attivare i motori, hai impostato la rotta verso Wood Ring?"

[Come da sue istruzioni, signore]

"Calcola poi la rotta più rapida per Mora, Lazutkin Port. Ti sto trasferendo in questo momento i codici di autorizzazione appena rilasciati dall'ammiraglio @Sawyer". Come se poi servissero (da quando?) dei codici autorizzativi per entrare in una stazione interamente controllata dalla DVC: "Altri segnali incongruenti tra di loro", mi limito a pensare mentre mi siedo sulla poltrona principale di volo.

[Signore, tutti i sistemi sono verdi, pronti a partire al suo comando... Ah, ci sarebbe una comunicazione per lei]

"Sullo schermo". Leggo e mi stropiccio gli occhi: "Hanno modificato i gradi interni alla Corp. - dico mentre fessuro gli occhi e un ghigno compare sulle mie labbra - dopo tutto questo da guardiamarina a sergente - sbuffo - mancavo solo questo...". Sporcarsi le mani non paga, lo sappiamo tutti, o perlomeno non paga nell'immediato e in modo appariscente: "Tanto lo so io quanto valgo e per cosa valgo", dico con tono stizzito mentre manovro Seagull fuori dalla letter box di Satcher Dock.

"Ambra, imposta il salto non appena siamo a distanza di sicurezza. E apri una comunicazione con l'ammiraglio @Asamith, canale criptato delta, gamma charlie 5 e inserisci il seguente testo".

Ammiraglio, per ordine dell'ammiraglio Sawjer mi devo spostare nel sistema Mora, missione di pattuglia e controllo. Ovvio che eventuali ordini avranno la precedenza, ma dovremo valutare opzioni di segretezza maggiori. Sarò paranoico ma non trovo il senso in un ordine diretto di questo tipo. Feudaltuna, chiudo


[Messaggio inviato, frame shift drive activated in 3, 2, 1...]
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Messaggioda Feudaltuna » venerdì 9 febbraio 2018, 9:27

Segue da viewtopic.php?f=52&t=2216&start=40

Sistema: Mora
Stazione: Lazutkin Port


Erano passati ormai parecchi giorni da quando l'ammiraglio @Sawyer mi aveva impartito l'ordine di trasferimento nel sistema Mora. Anche grazie ai sopravvenuti privilegi di essere stato nominato membro attivo della sezione DVSEO, avevo deciso di modificare in parte i sistemi di sicurezza della stazione, chiedendo a tecnici fidati di rendere più performanti i sensori interni della Coriolis e di segnalarmi qualsiasi dato anomalo di lettura, anche nei confronti delle navi che richiedevano l'accesso alla letter box. Tutto sommato - mi stavo ricredendo - al momento i fantasmi che giravano nella mia testa non corrispondevano al vero: la missione di cui ero incaricato era pura routine. Nessun pericolo, niente di particolare da segnalare.
Le giornate scorrevano serene, mentre il mio ufficio momentaneo prendeva forma, così come le turnazioni delle guardie di sicurezza messe a sovraintendere i settori più critici della Coriolis di Mora.

Leggevo i rapporti giornalieri, quando una comunicazione, solo audio, sul mio canale riservato, destò la mia attenzione.
"Signore - la voce preveniva dalla torre di controllo delle operazioni di volo - dalla navetta di ricognizione Viper DVC-S2 segnalano di aver perso il contatto pre-scansione di un ASP Explorer che non risulta nei piani di volo: era diretto a forte velocità verso la letter box".
La mia esperienza stava per derubricare la questione come un caso - non raro - di un trafficante di merci che cercava di eludere i controlli per vendere al mercato nero, ma qualcosa - un'eco nella mia testa - mi diceva di verificare: "Ricevuto, torre". Attivai subito dopo il comunicatore: "Squadra 1, defcon 2 su tutti i dock di attracco, find and rescue: l'obiettivo è un ASP Explorer non identificato. Trovatelo e bloccate il pilota, vivo".
"Ricevuto, sergente, stand by".

Passarono pochi minuti, durante i quali non riuscivo comunque a rilassarmi. Un'altra comunicazione giunse: "Signore, qui controllo 2, abbiamo perso i contatti con la squadra 1. L'ultima posizione nota era il ponte d'attracco 23, civili segnalano tre corpi a terra, esanimi e un gruppo non identificato di 4 uomini correre velocemente verso la sua posizione".

La situazione cominciava a farsi decisamente più preoccupante, anche perché allo stesso tempo il beacon attivato in linea diretta con la nave di @Leander Arivoth aveva segnalato una situazione di pericolo prima che perdessi il segnale. "Squadra 2, rapporto". Il comunicatore non dava segni di risposta. "Squadra 3, rapporto", dissi con la voce tesa, mentre balzavo in piedi dalla poltrona per recuperare il mio ferro e inserirlo nella fondina. Silenzio anche dalla squadra 3. "A tutte le squadre di sicurezza - dissi infine - situazione di allarme rosso. Intrusi a bordo, attivare il protocollo di difesa". Nello stesso momento allertai il comando centrale, l'ammiraglio @Sawyer e l'ammiraglio @Asamith.

"Qui squadra 5, sono rimasto l'unico in piedi - la voce del soldato era spezzata dalla paura - stanno venendo da lei, sono in quattro, signore, aaaargh, sono inarrestabili, anche i civili sono a risch….". La comunicazione venne interrotta. I sensori interni segnalavano pochi colpi di arma da fuoco, evidentemente precisi e mortali: ponte 23, ponte 15, ponte 7. Sì, stavano venendo da me. Dovevo evitare una strage di civili e dei miei uomini. Impugnai l'arma, uscendo subito dopo dalla porta dell'ufficio: "Tu, tu e tu, con me", ordinai secco alla mia squadra di sicurezza personale, che subito dopo l'allarme rosso si era messa a difesa della mia porta, come da disposizioni. "Portiamoli lontano dalle zone abitate", dissi mentre iniziavo a correre, rapidamente, verso il primo turbo ascensore attivo e selezionando, come destinazione, uno dei ponti di servizio meno accessibili e con meno personale civile: il reparto manutenzione e stoccaggio.

Stavamo scendendo al livello prescelto e mentre impartivo gli ordini ai miei tre uomini, semplici in realtà "sparare a vista", mi chiedevo come questo commando facesse a monitorare la mia posizione: "O hanno accesso al circuito interno di sorveglianza… O - trasalii nel pensarlo - monitorano il mio codice di sicurezza e con lui anche l'intero apparato di sorveglianza, compresi i protocolli di difesa in caso di intrusione". Scossi la testa mentre uscivo dal turbo ascensore, con lo sguardo visibilmente preoccupato: "In che casino mi sono infilato", riflettei tra me e me, mentre il bagliore di un fucile da combattimento stendeva, dietro di me, di un colpo, una delle mie guardie. "Dannazione, riparatevi dietro alle paratie", dissi mentre facevo lo stesso cercando di monitorare la situazione, "fuoco di copertura". In un attimo era il caos: i traccianti di fucile illuminarono l'ambiente mentre le paratie venivano ridotte a brandelli dai colpi dei nostri avversari. "Accerchiamoli", dissi ai miei ultimi due uomini rimasti, "tu di là, tu a sinistra, io resto al centro".
La manovra a tenaglia ebbe un minimo di successo: mentre coprivo lo spostamento dei due miei soldati, gli stessi riuscirono a colpire con una raffica di colpi alla testa due dei quattro soldati avversarsi. Caddero con la testa semispappolata sul pavimento e il sangue che usciva copioso, fresco e ancora caldo.
L'illusione di una situazione di vantaggio durò poco: nelle fasi concitate i due avversari rimasti riuscirono a colpire uno dei miei a morte e a ferire gravemente il mio secondo compagno, bloccato a terra.

Ero solo e in svantaggio. Imbracciai il fucile e feci fuoco: tre raffiche colpirono entrambi i due avversari, ma gli rimbalzarono addosso: "Se credevi di averla vinta solo per come hai bucato gli altri due, sei un pivello", urlarono sghignazzando". "Dannazione" dissi mentre facevo di nuovo fuoco. Niente da fare: nessun effetto. Si avvicinavano in campo aperto e non mi rimaneva che fuggire.
Facevo capolino da un riparo all'altro, quando di un colpo sentii un dolore lancinante alla coscia destra, posteriormente. Mi toccai con la mano e sentii il viscido sangue uscire copioso. Mi girai su me stesso, trascinandomi all'indietro e continuando a sparare fino a finire i colpi. Nessun effetto, di nuovo: ero solo, ferito e disarmato. Ma non venni colpito di nuovo: "Ora ti faremo soffrire come memento di quanto debole sia la vostra Corporazione, brutto pezzo di merda". Si avvicinarono e cominciarono a malmenarmi. Mi difendevo come potevo, riuscendo ad alzarmi in piedi con le forze residue e fendendo pugni, con poco risultato, ahimè. I loro colpi invece erano violenti e precisi: potenziati, pensai subito mentre la vista mi si annebbiava e mentre venivo sbattuto addosso a una paratia con dei tubi dell'alta pressione. Un barlume di lucidità mi permise di arrivare con la mano a una delle valvole di sicurezza, facendo finire addosso a uno dei due bastardi una carica di gas ad alta temperatura: non c'era tuta potenziata che poteva resistere. L'uomo cadde, morto: la faccia era un rantolo di dolore con le carni spappolate dalle sostanze del gas e dalla temperatura.
Ne rimaneva uno solo. Nella concitazione del momento ero riuscito nuovamente a sfuggire alla sua presa.

Stavo di nuovo scappando, urlavo dal dolore mentre il sangue non smetteva di uscire dalla coscia e le mie costole rotte urlavano dolore e vendetta a ogni passo. Ma ero quasi impotente. Solo un miracolo mi avrebbe permesso di salvarmi.
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Messaggioda Feudaltuna » venerdì 30 marzo 2018, 13:48

Tratto da "le cronache del terrore"

Camminavamo a gran passi lungo l’evidente scia di danni che si erano lasciati alle spalle il gruppo di assalitori, mentre le guardie e i soccorritori ci guardavano in un misto tra la speranza e lo stupore.
Speranza perché mettessimo fine il prima possibile a quel miserabile attacco senza pregiudizi e stupore perché ci vedevano all’interno di esoscheletri meccanizzati piuttosto rozzi perché ancora in fase di prototipazione.
Se da una parte questi esoscheletri ci donavano una forza sovraumana , dall’altra gran parte dei nostri corpi era esposta a un qualsiasi danno d’arma da fuoco o taglio , questo perché i modelli non erano ancora definitivi e si era lavorato principalmente sulle funzionalità offensive che quelle difensive.
Molte di queste attrezzature veniva utilizzate nei grandi magazzini per spostare velocemente grossi carichi di canister, ma @Zarevic stava da tempo lavorando su un prototipo trasformato per azioni militari.

Le ultime guardie ci indicarono una serie di turbo ascensori , due dei quali erano fermi all’ultimo livello e senza perdere tempo io e @mamurra salimmo sul primo libero e selezionammo l’ultimo piano.
Durante la discesa non ci furono scambi di parola: la concentrazione e la determinazione erano al massimo.
Mamurra portava con se sempre un paio di granate stordenti e il suo fedele fucile, io ero stato meno previdente e giravo solamente con il mio blaster da rappresentanza in dotazione a tutti i piloti con il grado superiore al sergente.
Non appena le porte si aprirono vedemmo davanti a noi la scena di uno scontro a fuoco, con corpi a terra un po’ ovunque; poco più avanti due figure nella penombra si stavano agitando in chiari movimenti di lotta corpo a corpo.
Feci segno a @mamurra di salire lateralmente su un semipiano ripieno di canister e pezzi di vecchie navi che dava lungo il corridoio.
Contemporaneamente corsi a gran passi verso le due figure cercando di fare più casino che potevo per coprire anche i passi di @mamurra che intanto si avvicinava dall’alto. Se fosse stato necessario, l’effetto sorpresa era un arma da sfruttare a nostro vantaggio.

Il tipo aveva ormai messo all’angolo @Feudaltuna che d’appoggiato a un muro cercava di difendersi dai colpi che il potenziato infilava uno dietro all’altro sull’ormai esausto neo DVSEO.
<<Ehi, lascialo stare!>> urlai.
Il tipo alto quasi 2 metri e con una muscolatura da palestrato 3.0 , cessò di colpire @Feudaltuna e si voltò verso di me.
<<Oh, vedo che hanno mandato i rinforzi…>> affermò , facendo sparire il ghigno che aveva tenuto fino a quel momento.
Probabilmente era ben cosciente dei suoi limiti e sapeva che contro un esoscheletro di questo tipo sarebbe stata una lotta molto più complicata di quelle combattute fino a poco fa.
Feudaltuna nel frattempo si lasciò cadere a terra e con la mano destra mi face segno che era tutto ok, mentre il tipo con passo molto lento mi veniva incontro e con lo sguardo cercava di capire dove erano cadute le armi del recente scontro a fuoco.
<<Se pensate che sia così facile far fuori la DVC vi sbagliate di grosso.>>
<<A me invece sembra proprio il contrario…smantelleremo pezzo per pezzo la vostra dannata divisione di spionaggio!>> disse sbattendo i suoi pugni uno contro l’altro.
<<Beh prima credo dovrai passare sopra di me!>>
<<Ti accontento subito!>> urlò il tipo iniziando a caricarmi.
Le sue mani si intrecciarono con quelle metalliche del mio esoscheletro e entrambi iniziammo a spingere uno contro all’altro.
I suo occhi erano “vuoti” come se una qualche droga li stesse spingendo ad azioni fuori da ogni logica. Avevano un obiettivo e dovevano portarlo a termine ad ogni costo.

Con un movimento laterale il tizio mi sbilanciò sulla destra e liberandosi dalla presa cercò immediatamente di tirarmi un gancio destro sul mio fianco scoperto, ma con un balzo repentino sulla mia gamba destra potenziata dall’esoscheletro evitai agilmente il colpo che andò a vuoto.
In quell’istante afferrai subito il suo braccio destro con tutte e due le mie mani metalliche, mentre @mamurra sfruttando l’effetto a sorpresa si buttò dal semipiano superiore afferrando l’altro braccio.
Completamente bloccato a braccia aperte il tizio urlò: <<Che diavolo volete fare?!>>
Io e Mamurra con un cenno d’intesa iniziammo a tirare in direzioni opposte; strani scricchiolii iniziarono a provenire dalle spalle del tizio che iniziò a urlare.
Pochi secondi dopo entrambe le braccia del tipo saltarono via in un mix tra sangue, ossa e strati metallici.
Il potenziato si lasciò cadere prima sulle ginocchia e poi collassò a terrà morendo dissanguato.


<<Feudaltuna, come stai?>> chiese Mamurra avvicinandosi
<<Direi che se non fosse stato per il vostro intervento sarei morto in questo buco>> disse sorridendo a stento.
<<Portiamolo su ai dock e diramiamo un allarme generale di livello 2 per tutte le nostre stazioni e un comunicato ai soli piloti DVC di ritrovarci a Guidoni per una riunione militare d’urgenza.
E’ ora di andare a salvare @Wedge Skyrider >>
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Messaggioda Feudaltuna » venerdì 30 marzo 2018, 14:17

Il tempo guarisce tutte le ferite.


O ti rende ancora più cattivo.

Sì, le ferite subite durante l'attacco alla stazione del sistema di Mora si erano ovviamente rimarginate. Certo: avevo bestemmiato non poco e avevo bevuto non poco per riprendermi da quel brutto episodio. Delle birre saranno sempre pagate per @mamurra e per @Sawyer, questo è certo.
Non dimentico


Ovvio, non dimentico chi mi ha aiutato, ma non dimentico nemmeno chi ha cercato di farmi la festa. Loro, quelli morti, sono inutili. E non so chi siano i mandanti. Almeno, non ne ho la più pallida idea. Ho interrogato database, ho usato risorse della DVSEO, ma nulla... Nessun feedback di ritorno. La DVSEO? Era questione di tempo, "in cuor mio lo sapevo sempre". Non so se sia stato il risultato di questo attacco a Mora o le mie attività "alternative" condotte assieme a quel gruppo di pazzoidi, ma sì: indosso la divisa della DVSEO e ciò mi autorizza formalmente (in segreto) a fare cose che non facevo prima. Significa poter bere una birra con @Asamith senza il rischio di essere ucciso. O forse è esattamente il contrario...

Ero lontano durante i festeggiamenti per il primato della DVC. Con il senno di poi sarebbe stato meglio esserci: qualunque posto sarebbe stato meglio di Mora. O delle altre basi che sono state attaccate. Non sono stato l'unico a vedersela brutta: @Leander Arivoth, @Welser... Ma li troveremo, sicuro che li troveremo. Gratto nervosamente, attraverso la tuta, una delle cicatrici sul fianco che ancora mi dà fastidio: "Maledetti, che siate maledetti".

Non sono più a Mora, non in pianta stabile. La diplomazia mi ha spinto in sistemi limitrofi a quelli della nostra fazione.

Ordinaria amministrazione
Mostriamo di che pasta siamo fatti

"Ambra, prepara la nuova ragazza per una visita di rappresentanza e richiedi la presenza dei guardiamarina @Keldaronxzy, @Light.extinguished e @Chester-fede".

[Eseguo]

Ambra non mi tradiva mai, così come io non potevo tradirla riprogrammando la sua voce con qualche diavoleria appena uscita dalle dita di qualche programmatore troppo bevuto nel cervello. La "nuova ragazza" era la mia Chiefain, la mia Mistletoe. No: non avevo tradito il Fer De Lance, ma la bellezza di quella nave e di quell'armamento decisamente poco amichevole sarebbero serviti allo scopo.
"Niente cazzate alla cowboy, ragazzi", ripetevo ai miei: troppo caldi per una semplice visita di rappresentanza: "Formazione serrata e stop totale a cinque chilometri dalla stazione [parte del messaggio è criptato]". Il resto era solo attesa.

E l'attesa premia sempre.

"Ok, missione compiuta, rientrate alla base e no... @Keldaronxzy: non puoi usare le armi". Sospiro... L'adrenalina rischia di giocare brutti scherzi, soprattutto in questi piloti che vogliono tutto e subito.
Ma c'è il tempo della guerra, e quello della guerra fredda.
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Messaggioda Feudaltuna » giovedì 19 aprile 2018, 17:23

Hide and seek
wet work


"Ambra, disattivare tutti i protocolli di sicurezza, sgancia il beacon di navigazione, traccia termica al minimo".

[Buongiorno comandante, elaboro le richieste, stand by... Eseguito]

"Qui Duckshund, richiesta immediata di sgancio delle morse di attracco, autorizzazione delta sette kappa 2, cancellare i log di ingresso e uscita da questa stazione, autorizzazione
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". Le richieste alla torre di controllo della stazione DVC di [testo criptato] erano chiare: il primo codice era quello standard per le manovre di pre-decollo. Il secondo era uno dei giochetti che alla DVSEO si usa fare per cancellare qualsiasi traccia del proprio passaggio grazie a più o meno connivenze [mazzette, sotterfugi] con gli operatori di controllo di volo.

Ora eravamo solo io e il mio Fer De Lance: "Ambra, impostazione della rotta manuale, inserisco le coordinate, criptazione dei log di bordo", dicevo al mio computer di bordo mentre digitavo sulla console di volo la mia destinazione: nulla di così lontano, pochi salti e sarei stato a destinazione.

[Rotta impostata, pronti al salto al suo comando]

Un ultimo check ai sistemi primari ed eravamo in gioco. Missione solitaria al momento. Si gioca a nascondino: mostrati e nasconditi... E colpisci. Diplomazia a vari livelli, se proprio di diplomazia possiamo parlare. Diplomazia in senso lato, senza diplomazia.
Gli ordini erano chiari: interferire il più possibile, inserirsi nelle linee nemiche, instaurare un dialogo e agire comunque nel modo più appropriato possibile per neutralizzare potenziali minacce.
Se potesse piovere nello spazio, cadrebbe pioggia nera, sporca, torbida


Il tempo a disposizione era poco, ma la zona di azione era circoscritta: un solo sistema, uno squallido outpost, di quelli da cui tenersi distanti: colpire e allontanarsi, nell'ombra. Un gioco da ragazzi: missione compiuta.

"Ambra, apri un canale di comunicazione, segnale criptato codici di autorizzazione DVSEO, e invia il seguente messaggio all'ammiraglio @Asamith: obiettivo centrato seguono di dati raccolti, mi allontano, attendo istruzioni".

[Criptazione in corso, invio in corso, messaggio recapitato con successo]

Ora non restava che attendere. Se tutto fosse andato come previsto questa piccola azione avrebbe seriamente rallentato i movimenti della potenziale minaccia, senza che nemmeno se ne potesse rendere conto.

Il risultato ebbe più successo di quanto sperato: il "dispetto" creò così tanta destabilizzazione da portare a una guerra civile.

[Comandante, comunicazione in ingresso, priorità massima, decriptazione in corso]

"Comandante - la voce di Asamith era inconfondibile, anche se non suscitava più in me quei brividi lungo la schiena che provavo agli inizi, quando le mie ambizioni mi avevano portato a veri e propri atti di incoscienza - raduni una piccola flotta di selezionati piloti. Abbiamo analizzato i suoi dati e abbiamo opinione che sia il caso che si sporchi le mani ancora di più. Autorizzazione ad aprire il fuoco. Raccomando il profilo basso, non lasci traccia del suo passaggio: sa cosa intendo".

"Ambra, contatta i comandanti @Light.extinguished, @Francesco, @ilGuasta, @Gramo, convocazione immediata, rendez-vous a [sistema criptato], massima urgenza. Stand by per i comandanti @zobolizat, @kobeporto. Informa dei miei spostamenti anche il tenente @Leander Arivoth".

[Comunicazione inviate]

In poco tempo stavo ricevendo feedback di ritorno: "Bravi ragazzi", dicevo tra me e me mentre sondavo le diverse disponibilità e studiavo gli schemi di fit delle navi che stavo convocando.

"A tutti i partecipanti - spiegavo poco dopo alla mia flotta - è necessario che comprendiate che quanto detto qui non deve trapelare a nessun livello, profilo basso, non dite alle vostre puttane preferite cosa state facendo, non ubriacatevi, non parlate. Altrimenti sarà mia personale attenzione quella di farvi rimpiangere di essere nati". Non dovevano dubitare: parlare era equivalente a una punizione esemplare".

To be continued...
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Messaggioda Feudaltuna » martedì 18 settembre 2018, 11:55

"Ambra, elabora il percorso più idoneo. Evita le rotte che passino vicino sistemi permit lock, sensori alla massima potenza disponibile. Eseguire scansioni a banda larga e alla massima frequenza".

[Buongiorno comandante, la sua voce è suadente come al solito. Elaboro le sue richieste. Richieste eseguite, calcolo della rotta effettuato. Sensori al massimo della potenza, scansioni a spettro continuo attivate. Cosa cerchiamo, signore?]

"Qualunque cosa e il nulla assieme", rispondevo ad Ambra, ma in realtà era più un pensiero a voce alta. Ne erano passate di navi attraverso le letterbox da quando solcavo lo spazio armato di tutto punto sull'orlo di una guerra che avrebbe potuto segnare i destini di migliaia di cittadini della corporazione DVC all'interno del suo sistema. Quei tempi, al momento, erano passati. Gli sforzi diplomatici erano falliti, una fazione rivale impegnava il suo tempo a creare inutili scaramucce a parole, porgeva l'altra guancia e poi ricominciava a punzecchiare.
Era troppo, persino per un pacato membro della DVSEO come il sottoscritto. E l'ordine, infine, era arrivato: "Siete autorizzati a sparare a vista alle navi in volo non autorizzate. Autorizzazione all'uso della forza e ad azioni di disturbo palesi nei confronti della minaccia rappresentata da [parte cripatata]".
L'autorizzazione arrivava dall'alto, dopo un mese di stand by, di giochetti al nascondino, di provocazioni intollerabili.
Poi - guarda caso - ci furono i tempi dei più miti consigli: se la diplomazia fallisce, la guerra - lampo - sortisce i suoi effetti. Che poi, guerra... Chiamarla così alla fine pare strano: nessun colpo sparato, nessuna nave distrutta. Ma, questo sì, l'orgoglio del nemico fatto a pezzi, costretto a capitolare, a calare le braghe della tuta spaziale, accettando ob torto collo le richieste, punto per punto, dell'Alto Consiglio della Da Vinci Corp.
Non ho esitato all'epoca, anche se ho avuto qualche ripensamento successivo. Tanto da farmi pensare, per un qualche attimo, ad appendere i miei gagliardetti al chiodo. È stato solo un flash, un momento di debolezza... Di stanchezza, mentale e fisica.
I miei superiori mi hanno spronato. Non faccio nomi: chi sa non ha bisogno di banali grazie.

"Ambra, avvicinamento in volo orbitale verso il III pianeta del sistema".

[Eseguo, comandante]

"Grazie", rispondevo alla voce del computer di bordo. In realtà l'unica "persona" con cui potevo, con cui posso dialogare. Sono lontano dalla bolla, una missione particolare, che mi porta attualmente a oltre 3.000 LY dalla zona civilizzata. Spazio profondo, nessun armamento (sarà così?) a bordo: io e il mio ASP explorer. Nessun altro. Le consegne sono chiare, per quanto spiazzanti - a tratti. La radio ormai gracchia in modo flebile: nessun contatto di astronavi, le notizie della Galnet stentano di arrivare, i rapporti che invio alla DVC non ricevono risposte. Distanze che aumentano, il vuoto che aumenta, attorno a me.
I sistemi sono tutti operativi. Nessun errore di rotta, nessun inconveniente, al momento. Io sto bene, la nave sta bene. Ambra sta bene.
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[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

Messaggioda Feudaltuna » martedì 25 settembre 2018, 9:28

Spazio profondo - 5k LY dalla bolla

Ambra, esegui scansioni cicliche ricorrenti. Il prossimo salto dovrebbe portarci dritto in bocca a un buco nero.

[Buongiorno comandante, scansioni in corso. C'è altro che posso fare per lei?]

Meditavo a quella domanda: "Sì, Ambra, cerca di raccogliere più informazioni possibili sulla situazione della DVC in bolla".

[Computo]

Gli echi della guerra mi erano giunti attraverso frammenti di comunicazioni da parte della flotta. Mi sentivo un po' inutile alla causa, in questo momento. Ma ero sicuro che la Corp e i piloti dell'ACI avrebbero fatto il loro dovere a 10 Kappa Pegasi, se le informazioni che avevo decriptato e identificato a fatica identificavano quello il sistema in guerra. Non che avessi molti dubbi a riguardo. Come ufficiale DVSEO avevo accesso con largo anticipo ai piani di espansione e di attacco della DVC, ma sapere che la guerra era in corso solleticava il mio istinto e la mia voglia di entrare in azione: "Avessi delle armi a bordo... Sparerei qualche colpo". Al massimo mi sarei dovuto accontentare di lanciare un heat sink... Dannata missione di esplorazione...

[Comandante?]

"Sì, Ambra?"

[Pare che la guerra stia andando a buon fine, 10 Kappa Pegasi è solo una formalità... Ma c'è un'altra cosa di cui sono appena venuta a conoscenza...]

Una vittima... Non in questa guerra. Ma in un'altra più subdola per come era iniziata, ma che aveva mietuto un morto importante. Una vecchia conoscenza. "Maledizione".
"Ambra, invia un messaggio al comandante @Keldaronxzy con il seguente testo:"

Comandante, sono appena venuto a conoscenza della sua perdita. Le mie sincere condoglianze. So che è morta con onore.

[Messaggio inviato, signore]

"Grazie Ambra, speriamo che possa riceverlo".

L'ignobile battaglia di Gnosis, un attacco a tradimento dei Thargoid contro una nave esplorativa che aveva portato con sé anche molti piloti della DVC aveva fatto dei danni tremendi: numerose navi distrutte nell'imboscata e tanti morti... Troppi morti. Tra cui anche l'esperta pilota di caccia del comandante @Keldaronxzy. Una perdita grave: ricordo le ore di combattimento passate assieme.
Ma non è più il tempo di recriminazioni. Il passato resta a imperitura memoria dei caduti: "Fly safe, ovunque tu sia ora".

[Comandante, le coordinate per il salto sono inserite. Al suo comando]

La distrazione era finita... Era tornato il tempo di rimettersi in marcia.
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[Diario di Bordo] CMDR Feudaltuna

Messaggioda Feudaltuna » venerdì 5 ottobre 2018, 11:56

Spazio profondo - 5,7 KLY dalla bolla civilizzata

"Ambra, verifica dei dati esplorativi acquisiti dalla partenza".

[Buongiorno comandante, computo la sua richiesta... Attenda]

Nell'attesa stavo febbrilmente verificando la mappa stellare. Non soffrivo di mal di spazio profondo, ma l'idea di poter uscire dalla cabina di pilotaggio del mio Seagull cominciava a essere perlomeno allettante. La mia missione, secondo i miei calcoli mentali a spanne, doveva essere lì lì per concludersi. Non ci sarebbero dovuti essere altri intoppi tra me e il mio ritorno nello spazio di controllo della Da Vinci Corp. La navigazione, fino a questo momento, era stata tutto sommato tranquilla: nessuna presenza ostile registrata, la nave pareva godere ancora di ottima salute e il conforto - per quanto poco interpellata - di Ambra come voce unica di supporto mi aveva permesso di non andare troppo via di testa. "Nervi saldi, comandante – ripetevo tra me me - una distrazione qui può costare cara".

[Signore? Mi perdoni, ma mi sono arrivate informazioni utili che ritengo debba conoscere]

"Sarebbe?", chiedevo con malcelata pazienza.

[Un messaggio in entrata, criptografato da parte della DVSEO, dall'ammiraglio @Asamith in persona]

Quella vecchia volpe dell'ammiraglio... Chissà cosa lo spinge a inviarmi un messaggio criptato a questa distanza dalla bolla. "Sul display, Ambra, autorizzazione DVSEO
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".

[Visualizzazione in corso]

Sgranai gli occhi nel leggere il breve testo: "Rilevati due intrusi nei sistemi DVC, primo avvistamento a
► Mostra testo
. Seguono istruzioni da inviare alla flotta, priorità assoluta....[testo criptato]"

"Ambra, sposta tutta la potenza disponibile sulle antenne di trasmissione a lunga distanza, messaggio a massima priorità, criptazione standard per gli ufficiali effettivi della DVC, inserisci il seguente testo"

Ufficiali, i cmdrs [testo criptato] e [testo criptato] sono in volo autorizzato entro i nostri sistemi. L'ordine è semplice e diramato direttamente dai pianti alti del Consiglio: abbatterli. Ripeto: abbatterli.

[Messaggio inviato, signore]

Nemmeno nello spazio profondo si può rimanere tranquilli... La notizia mi aveva scosso, inevitabilmente, per quanto non fossi a conoscenza dell'entità del pericolo.

[Ho elaborato i dati che ha richiesto]

Mi misi subito a controllare i risultati: "Ottimo", dissi a voce alta. "Ambra, analisi situazione nave, modulo per modulo".

[Hull: 99%
FSD: 99%
...
...
...
Sistemi operativi e nei parametri di tolleranza]


"Ambra, imposta una rotta di rientro, massima potenza ai motori"

[Eseguo]

Si torna a casa...
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