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Sono Alexander, ma i miei vecchi amici con i quali sono cresciuto a Ceos mi chiamavano Truster. Non ho mai conosciuto mia madre; mio padre mi ha tirato su secondo le regole della lealtà e del rispetto reciproco. Un giorno poi venne arruolato dalla federazione per combattere una fantomatica minaccia aliena e non è più tornato. Tutto ciò che mi rimase di lui fu la sua Type-7. Cosa ci faceva? Consegnava dati, materiali e merda in tutta Ceos. Come sono cresciuto io? Consegnavo dati, materiali e merda (dei ricchi, pagava meglio) in tutta Ceos. Inizialmente i miei sogni erano quelli di scorrazzare quà e là; un giorno ad abbattere pirati ed un altro nel mio bell'appartamento con un bionda che se la filava con la ribellione. All'età di 18 anni comprai la mia prima Viper per dare seguito ai miei sogni; mi guadagnavo da vivere appostandomi nelle miniere e salvando le chiappe ai minatori che mi ingaggiavano. I pirati non sapevano che i minatori lungimiranti pagavano gente come me per salvargli la pelle ed i minatori non sapevano che gente come me pagava la polizia per salvare a me le chiappe; non c'era un grande profitto, ma il sistema funzionava e sopravvivevo. Poi, un bel giorno, su Galnet non si parlò d'altro; una razza aliena ostile pronta a vaporizzarci tutti. Nessuno li aveva mai visti effettivamente, ma tutti ne parlavano. Il mio vecchio quindi mise la sua Type-7 in garage e venne arruolato, partì e non lo vidi mai più. Dopo nemmeno un anno, il tribunale di New Dawn mi nominò proprietario della nave di mio padre, così decisi di continuare il suo lavoro. Misi da parte i sogni di ragazzo e presi le responsabilità di un uomo. Accettavo qualsiasi consegna ed il mio mondo per qualche anno fu tra Babel, New Dawn, Brunel e quando avevo voglia di scappare, in modi non del tutto legali, mi rifugiavo ad Hai Chan. Andò avanti così finchè un bel giorno, dei ragazzi con i quali ero cresciuto a Baker's Prospect tentarono di farmi esplodere assieme al mio carico a metà strada. Erano diventati pirati, tutti, dal primo all'ultimo. Decisi di finirla col passato ma non volevo fare la loro stessa fine, così tornai a casa, lasciai il cargo della mia nave a terra, la alleggerii per quanto potessi e partì. Lasciai ogni cosa, i miei ricordi le mie cose, anche la mia Viper. Con un piccolo gruzzolo scappai in direzione di un sistema chiamato Wolf 1230 dove mi aspettava tutto ciò che poi si rivelò la mia nuova casa; lo capii quasi subito (o quasi), giusto il tempo di bloccarmi a metà strada su una stella dal nome impronunciabile, la quale fece arrosto il sistema di raffreddamento della nave e mi mise il modulo del fuel scoop dritto su per il c**o. "Bene" pensai, "dal consegnare merda ad esserci affogato dentro". La nave aveva riportato seri danni ed il carburante era quasi esaurito nel tentativo di scappare dalla morsa della stella, quindi c'erano poche alternative. Pensavo questo fino a quando un inaspettata, nuova, bellissima ipotesi mi si palesò davanti, proprio in uscita da un Jump con i fiocchi. Una nave fichissima, bianca e con tutte le forme al posto giusto si posizionò a qualche km dalla mia faccia e aprì i portelloni. "Ok adesso mi scoppia" dico io, ma tutto ciò che fece fu lanciarmi dei mini droni sulla nave, i quali la ripararono del giro di pochi minuti e lasciarono anche un bel regalino: serbatoio pieno! "Ci vediamo a Wolf 1230 Comandante, Fly Safe! Ah dimenticavo, mi pagherai non appena arriverai a Guidoni" disse il cmdr.
Ecco, questa è la mia storia, il presente lo stò vivendo e ciò che succederà in futuro ve lo racconterò non appena potrò. Nel frattempo mi stò rifacendo una vita, nella speranza un giorno di ritrovare mio padre, la fuori, chissà dove.
CMDR Alexander de Pisa, ATM DVC |